Con un’accettabile approssimazione possiamo affermare che per ciò che concerne i mammiferi sono senz’altro presenti: Capriolo (Capreolus capreolus), Daino (Dama dama) e Cinghiale (Sus scrofa), quest’ultimo particolarmente abbondante; la Volpe (Vulpes vulpes) ed Istrice (Hystrix cristata) sono comuni e sono presenti anche il Tasso (Meles meles), la Faina (Martes foina), la Donnola (Mustela nivalis), il Riccio (Erinaceus europaeus), la Lepre (Lepus europaeus) e lo Scoiattolo (Sciurus vulgaris), mentre sono probabili le presenze di Gatto selvatico (Felis silvestris), Martora (Martes martes) e Puzzola (Mustela putorius). Recentemente è stata accertato il ritorno del Lupo (Canis lupus). Tra i micromammiferi è sicuramente presente il Moscardino (Muscardinus avellanarius), mentre altre specie significative, come Ghiro (Myoxus glis), Topo quercino (Elyomis quercinus) e Mustiolo (Suncus etruscus, il più piccolo mammifero d’Europa), non sono confermati. Particolarmente ricca la presenza di Chirotteri per l’abbondanza di cavità, di grandi alberi vetusti e di ruderi. In attesa di ricerche sul campo, l’unica specie di pipistrello confermata è il Ferro di cavallo maggiore (Rhinolophus ferrumequinum), osservato e fotografato all’interno di una galleria per l’estrazione dell’allume. Recentemente, è stato fotografato nello stesso sito anche un esemplare del raro Ferro di cavallo
Le cave di allume di Montioni
Le cave di allume si trovano all’interno del Parco Interprovinciale di Montioni, gestito dalle province di Livorno e Grosseto. L’allume venne scoperto a Montioni nel 1474 e, dopo essere rimaste inattive per molto tempo, le cave furono riaperte nel 1803, ma soltanto durante il governo di Elisa Baciocchi, divenuta Principessa di Piombino nel 1805, iniziarono la loro produzione.
Elisa fece indemaniare le cave, le dette in affitto a Jean Gabriel Eynard, suo consigliere finanziario, e già nel 1808 le cave riattivate risultarono otto, due a galleria e sei a cielo aperto. L’imprenditore francese Louis Porte ricevette da Elisa l’incarico di amministratore dell’allumiera di Montioni e nel 1811 fu nominato Direttore alle dipendenze dei principi. Nel periodo di direzione di Louis Porte, l’estrazione del minerale di allume avveniva, nella zona di Montioni, sia in miniera che in cava. Il sasso d’allume era sottoposto ad una prima scelta e trasportato al forno per la calcinazione a fuoco; il minerale calcinato veniva fatto poi macerare e disciogliere in acqua, cotto di nuovo in caldaie di rame e fatto cristallizzare, pronto per essere trasportato nei luoghi di commercio. A questo punto l’allume veniva spedito allo scalo marittimo di Follonica impiegando il cammello come mezzo di trasporto.
Al momento della caduta del regime napoleonico i principi decisero di chiudere l’allumiera, Porte fu rimosso dall’incarico e la miniera fu data in affitto allo svizzero Etienne Richard.
Accesso libero e gratuito